Anders
mosse il dondolo nel patio, che scricchiolò fedelmente col passo lento
di un vecchio servitore, ricordandogli i volti di tutti coloro che negli
anni gli erano stati seduti accanto... Volti uomini, volti di
donne: la presa ruvida e frettolosa dei primi, la carezza leggera e
incerta delle seconde...gli sguardi di tutti loro, sempre in parte
sfuggenti di lato, vuoi per il timore e vuoi per l'imbarazzo. Il loro
passo, a volte pesante e pieno di rammarico, a volte lieve e segnato da
un estasi recente: i tramonti sulla laguna in fondo al lido e le albe
tra gli arbusti del crinale, e i corpi intrecciati al suo, che ora
sfilavano in una danza distante, come pupazzetti di carta uniti solo
dall'essere fatti di un'unica e fragile materia... E Anders si
domandò, nè per la prima nè per l'ultima volta, come sarebbe scorsa la
sua vita se la Natura lo avesse costretto ad amare soltanto uomini o
soltanto donne:e si meravigliò a scoprire che la sottile ansia che un
tempo aveva accompagnato quel dubbio era scomparsa nella risacca degli
anni. Sarebbe stato come essere storpio, forse, consegnato a portare
il peso del suo passo su di una gamba sola. O come un guercio, privato
della profondità della visione. O come un sordo da un orecchio, cui
fosse negata la gioia dell'avvolgimento nel suono, nella musica. E
Anders sorrise. Con la gratitudine del bambino che un giorno ha scartato
un regalo, per scoprire che la sostanza del dono non avrebbe avuto mai
fine. Con la pace di un mattino di sole sulla foschia, con la quiete di
un lago che non scorre ma non è mare, con la grazia e il mistero dei
contrasti voluti da Dio, Anders sorrise."
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