sabato 31 marzo 2012

ENTRY 0007/bis
31.3.12

GIORNATA MONDIALE DELL'OLTRAGGIO

Oggi questa bacheca,che di solito è attiva lun-ven 24h su 24, è aperta e lasciata in bianco per voi:
solo per oggi e domani è a vostra disposizione al seguente scopo: pubblicare vostri messaggi di SFOGO,
RITORSIONE e VENDETTA contro qualcuno che, nelpassato o al presente, vi ha fatto torto senza che
voi poteste replicare,reagire,avere ragione.
Il rancore è un sentimento dannoso, che intossica l'animo: liberatevene! toglietevi i sassi dalle scarpe,i pesi
dallo stomaco e approfittate di questa occasione catartica pubblica e gratuita!
TROVATE LE PAROLE CHE NON GLI/LE AVETE DETTO.
Dopo, fidatevi,vi sentirete meglio.

A voi.

Janisch

(cliccare su COMMENTI per lasciare il vostro post)

venerdì 30 marzo 2012

Entry 0007
30.3.12

Ecco un'immagine che da 30 anni ho ferma nella mia memoria.
Un muro di cinta, alto circa due metri e mezzo e lungo un intero isolato, che divideva un parco privato dal
quartiere popolare circostante.
Per anni era stato aggredito dall'estro dei pensatori sociali di destra, di sinistra e anachici, nonchè dalla
furia espressiva degli artisti di strada e dalle penose spremute emotive di innamorati delusi e respinti (aperta
parentesi: voi che fareste se qualcuno vi scrivesse "torna,colomba" o "io & te sei metri sopra il celo,senza i
e per giunta in viola? Io brucerei il suo numero e ne disperderei le ceneri, chiusa parentesi).
Poi un bel giorno una squadra di operai aveva steso due mani di vernice bianca su tutta la cinta, lavorandoci
fino alla sera.
Il mattino dopo ero uscito insieme a Salvo, il mio unico e perciò migliore amico, per andare a quel noioso
circolo sociale che i locali si ostinavano a chiamare scuola. Sulla strada ci eravamo fermati esterrefatti davanti
alla sequente scena.
Lungo tutta la superficie del muro, una cinquantina di metri in tutto, campeggiavano le enormi lettere di una
frase color rosso fiammante:
M A  D I  C H I  E'  Q U E S T O  B E L  M U R O  B I A N C O  ?
Ecco.
Non ho da fare commenti, analogie o conclusioni.
E' solo che sono più di 30 anni che, ogni volta che ci penso, non riesco a smettere di ridere.

Janisch

* * * * * *

PREVISIONI INVISIBILI
DEL TEMPO METAFORICO
Valevoli dal 30.3 all'1.4 2012

Una situazione depressionaria insiste sull'Europa Occidentale, con valori particolarmente stagnanti sulla
Spagna, sull'Italia e sulla Grecia.
Nonostante la temperatura sociale in aumento, non si prevedono novità di rilievo - occasionali focolai di
incendio nelle piazze, davanti alle fabbriche e lungo alcune valli occidentali saranno estinti dall'approssimar-
si del weekend, che promette a tutti passeggiate e gite fuori porta.
Solita nebbia concettuale sulla pianura padana, in banchi e nelle banche, con particolare intensità intorno
alle operazioni con l'Estero. Titoli stazionari, con tendenza alla truffa (peraltro rientrante entro i parametri
di legalità). Occasionali rovesci sulla FIAT.
Venti in progressivo aumento dalla Cina.
Prossimo aggiornamento . 1.4.12. Con quel che ne consegue.
Buon fine settimana.

giovedì 29 marzo 2012

ENTRY 0006
29.3.12

FACTOR X

I Mutanti sono tra noi.
Anzi, veramente sono tra voi, visto che io ne faccio parte.
Di solito passano inosservati, ma alcuni si notano di più.
Qualche tempo fa , una sera porticata in una via del Centro, ho incontrato un individuo basso e sghembo coi
capelli ricci scuri scarmigliati, che si aggirava con una grossa borsa di cuoio a tracolla: ad ogni passante offriva
una tesserina di mosaico, da un mucchio di tesserine che gli riempivano la borsa.
io avevo preso la mia, ringraziato con un sorriso, e da allora non ho ancora smesso di chiedermi che cosa in-
tendesse dire.
Che la vita è un rompicapo? niente che già non si sappia.
Che c'è un disegno oscuro che Dan Brown ha cercato di ricomporre per sapere se poteva depositarne il copyright?
Si sapeva anche questo (la prima serie di X-Files è del 1989).
Oppure che siamo tutti parte di un insieme del quale non conosciamo la forma nè lo scopo?
Le onde si rendono conto di essere unità della marea?
Certo, sull'Uomo del Mosaico si potrebbero fare delle supposizioni meno romantiche: poteva essere un agente
della Ravensburger (la multinazionale leader nella produzione dei puzzle), oppure star disfandosi poco per volta
di un regalo non gradito.
Poi, però, l'altro ieri sotto un altro portico - e ci si potrebbe chiedere quanto pioveva nel Settecento per tirare su tutti 'sti portici, che oggi tolgono solo luce e dalla pioggia ti riparano tre volte l'anno - sono passato davanti a un Distributore di Poesie.
Era un tizio dall'aria di direttore che ha perso la sua orchestra, ben vestito e con lo sguardo triste, che regge-
va un pupazzo in frac e cilindro: il coso ti porgeva una pergamena, ed altre aspettavano stipate in un bauletto posato al suolo.
Ne ho prese due, e ve le riporto qui di seguito.

Avida traccia
di erte seriche
ti cerco muta,
ti trovo esangue,
languisco al sole
in attesa di te.


Ostriche
occhiute
osservano
oscuri
orizzonti.

Certo, questa è una città che fa largo consumo di acido e di varie sostanze ansiolitiche. Ma i tonici dell'umore non spiegano tutto, anzi, spiegano troppo... c'è un sottobosco che cresce ai lati dell'industria
del malessere, e prende le forme di umanoidi dagli scopi obliqui, che vanno a poco a poco infiltrando gli
uffici del consenso e le agenzie di normalità.
Fate largo ai Mutanti. Direi che il futuro gli appartiene...se non avessi dei dubbi già sul presente.
E voi, siete sicuri di chi avete a fianco?


Janisch
(o chi per lui)



mercoledì 28 marzo 2012

Ode a Kovalski

Entry 0005
28.3.12

ODE A KOVALSKI

In ogni momento delle nostre vite, le auto sfrecciano lungo i loro nastri d'asfalto, verso tante direzioni quante ne
sappiamo dare loro. Automobili, camion, auosnodati e autoarticolati,pullman, trattori e mezzi speciali, tutti lanciati verso il loro orizzonte.
Kovalski diceva che l'auto è un'immagine della volontà, e che la strada è la vita, e a volte il destino.
Lei piega, tu pieghi.
E a volte lei piega, tu vai dritto.
Oppure lei va dritta,ma tu per qualche motivo sterzi.
Tue le scelte, tue le conseguenze.
E per ogni tocco sul freno o sull'acceleratore, per ogni movimento del volante cambia la tua storia, perchè da
quel momento ti troverai sempre un attimo prima o un attimo dopo rispetto a quel che altrimenti sarebbe stato, e nessuno può prevedere che effetti ne deriveranno.
Per questo Kovalski non voleva avere mai nessuno davanti a sè: per lui l'unica strada degna di essere percorsa
era quella sgombra, dove nessuno ostacola i tuoi movimenti, ritarda il tuo tempo, ti costringe a reagire anzichè ad agire. Questa, per lui, era la libertà.
Oggi è una bella giornata di sole , tiepida e limpida, ideale per guidare. A Kovalski sarebbe piaciuta.
La sua Pontiac Star-Chief del '57 bruciava la strada come un hippy la sua canna, lo sguardo fisso alle nuvole
basse sulla pianura, i riflessi di un gatto selvatico sempre all'erta per schivare ogni bestia abbastanza stupida per attraversare la Strada 66 in ora di punta. Lui consegnava qualsiasi cosa, legale o meno che fosse, e garantiva
dieci secondi di anticipo sulla scadenza: ma arrivava sempre prima. Era il suo modo per divertirsi sul lavoro,e
lo estendeva anche al suo tempo libero.
"Quanto pensi ci voglia, al minimo possibile, per andare a prendere un Jack Daniels da Corrigan a Crow East, dove c'è quella brunetta che serve ai tavoli il sabato mattina?" mi chiedeva, spegnendo il sigaro sul tronco dell'albero a cui stava appoggiato guardando il traffico sull'autostrada.
"Non meno di due ore e mezza" rispondevo,finendo di cambiare il filtro dell'aria al suo siluro verde chiaro.
"Al minimo,ho detto.Tu sai cosa vuol dire il minimo"mi riprendeva con un ghigno.
"Volando e infrangendo ogni comma del Codice? Un'ora e tre quarti."
Allora lui si alzava , stirava i muscoli come un animale feroce prima della caccia e mi guardava sornione:
"Saremo lì in novanta minuti".
"Ci andrai da solo,amico"replicavo io."A quella velocità, basta una buca nell'asfalto o uno sternuto per man-
darti in orbita".
E mi passava davanti, mettendomi una mano sulla spalla come per compiangermi.
Lui ci viveva,in orbita. Il giorno dopo , passando senza fermarsi, mi avrebbe tirato una lattina di birra come il
garzone fa col giornale, e sopra ci sarebbe stato marcato a pennarello verde: 1h28'50".
Maledetto pazzo. Ho perso il conto delle volte che è successo.
Kovalski correva sul mondo, e il mondo gli correva dentro: le colline si spostavano per lui, i guard-rail fischiavano scintille al suo passaggio, la polizia non vedeva che una macchia sfocata verde strigliare la banchina, tagliare un curvone per rientrare contromano e infilare uno svincolo in uscita come un proiettile
che nessun altro avrebbe potuto tenere in carreggiata. Ma lui lo faceva, e in un modo tale che anche chi lo
odiava si alzava ad applaudire.
Se lo avesse voluto, sarebbe stato il più grande pilota di Formula 1 di tutti i tempi: ma l'unica volta che gli
avevo chiesto se ci avesse mai pensato, lui mi aveva fissato sprezzante e aveva detto:
"Correre in tondo come un'anatra finchè gli altri hanno deciso che hai finito?
Ha! Io vado dove voglio, e mi fermo quando e dove dico io."
Questo era Kovalski, il Cavaliere Invisibile.
E non lo ha fermato un posto di blocco, non lo ha fermato una macchia d'olio su un tornante o un guasto a un ammortizzatore...
Un giorno di Maggio ha infilato lo sterrato che costeggia il Canyon Maria Celeste, poco a Ovest di Reno,
e nessuno lo ha più visto. Hanno cercato dovunque, ma non se n'è trovata traccia, nè di lui nè dell'auto;e al
fondo della strada una frana bloccava il passaggio. Le orme di pneumatico arrivavano fin lì, a pochi metri dai
massi , e svanivano nel nulla.
Forse,alle Storie Invisibili non si può dare che una fine invisibile.
O forse finiscono i viaggiatori, ma il viaggio non finisce mai.
Ti saluto, Kovalski: questa birra è per te.
Fredda e scura come una sera di inizio autunno, quando la strada è libera fino all'orizzonte e le stelle si chinano, in attesa, al fondo del cielo.

Tuo,
Janisch

martedì 27 marzo 2012

Entry 0004
27.3.12

Giornata Mondiale delle Speci in Estinzione

Auguri a tutti coloro che si stanno estinguendo, tra cui:

- I figli unici che saranno gli ultimi a portare nel mondo il cognome del proprio padre (come me)
- Quelli che sono sposati da 50 anni senza sapere bene il perchè
- Quelli che mettono la freccia quando devono svoltare a destra
- Quelli che in generale mettono la freccia
- Quelli che si fermano a guardare quando tramonta il sole
- Quelli che cedono il passo a una donna anche se non vogliono farsela
- Quelli che girano coi biscotti per cani nel baule dell'auto, nel caso incontrino dei randagi
- Quelli che i figli li portano su un prato e non al centro commerciale
- Quelli che ancora sanno cos'erano le stragi di Stato
- Quelli che prima di aprire bocca sulla TAV fanno a farsi un giro in Valle di Susa
- Quelli che hanno letto la Costituzione Italiana (almeno 1a volta)
- Quelli che possono vivere anche senza un orientamento sessuale
- Quelli che quando dicono "diritti" non pensano prima di tutto a loro stessi
- Quelli che hanno presente cos'è uno "stop a seguire"
- Quelli che non farebbero una crociera neanche con una pistola puntata alla schiena
- Quelli che il Superenalotto lo lasciano a 20.000.000 di fessi
- Quelli che si fanno dare lo scontrino al banco del mercato
- Quelli che sanno che loro figlio non è l'unico nato nella storia del mondo
- Quelli che almeno una volta al giorno si domandano il significato di quello che fanno

A tutti costoro dedico questa pagina del Diario Indaco.
Perchè la speranza è la penultima ad estinguersi, e in ogni caso è gratis.

Janisch



lunedì 26 marzo 2012

Entry 0003
26.3.12

Giornata Mondiale dell'Erroneo

Questo giorno è stato dedicato a chiunque appartenga a una o più categorie di persone le quali con una certa regolarità compiono le seguenti azioni:
- Tirare una porta sulla quale è chiaramente scritto SPINGERE
- Spingere una porta sulla quale è chiaramente scritto TIRARE
- Spingere o tirare una porta senza maniglia e chiaramente scorrevole
- Sbagliare a scrivere la cifra sull'ultimo assegno del libretto
- Infilare nella toppa del portone la porta della chiave di casa
- Una volta saliti alla porta di casa, infilare nella toppa la chiave del portone
- Dimenticare dove si è parcheggiata la vettura
- Dimenticare o ricordare sbagliata almeno una password al mese
- Perdere il foglio su cui era scritta la password
- Fare gli auguri a qualcuno nel giorno sbagliato
- Innamorarti dell'unica ragazza che non ti porterai mai a letto
- Andare a letto con qualcuno di cui non ti innamorerai mai
- Andare da un analista che avrà un esaurimento sei mesi dopo
- Scolare la pasta nel lavandino senza il colapasta sotto
- Scambiare la crema deodorante per i piedi per il tubetto del dentifricio
-  Fare il pieno di diesel in un'auto a benzina
- Prendere l'autostrada senza leggere un cartello che ti dice che la tua uscita è chiusa e che la successiva
  è 30 kilometri dopo
- Scrivere una lettera d'insulti a un cliente per sfogare l'irritazione e poi cliccare per sbaglio sull'invio

Adesso continuate voi:  aggiungete i vostri Gesti Erronei.
Condividete i vostri sbagli con il Mondo....


venerdì 23 marzo 2012

LA BALLATA DELL'ASSENZA
Apocrifo di Fabrizio De Andrè
(rinvenuto in un mobile all'incanto proveniente dall'Osteria Libeccio, Bogliasco (GE),tardo secolo XX)

Là dove il vicolo scende al mare
viene la bella fino a sera,
veglia la spiaggia, la spiaggia avara
sogna di lui che non vuol tornare

Anime lente lungo la sponda
parlano piano dei  loro giorni ,
baci ed inganni , giovani i torti,
vecchie le pene che sciacqua l'onda

E io ho amato di te l'assenza,
più la tua attesa  che i fianchi o il seno
mentre seduto in fondo alla stanza
davo il mio sguardo al tuo sonno sereno


(.............................)
Testo illeggibile causa versamento di vino sul foglio


Tutte le rose che non cogliete
pungono l'anima di ricordo,
e dalle stimmate al cuore riarso
stilla il suo fiele l'amor che ha sete

Là dove il vicolo scende al mare
giace la bella color di sabbia,
dorme e non sente salir la nebbia
che il tempo vela finchè scompare

E tu di me amerai l'assenza,
più che la voce, più della mano
non capirai quanto sia lontano
l'uomo al tuo fianco, e ne farai senza

non capirai quanto sia lontano
l'uomo di ieri, e ne farai senza.


Entry 0002
del 23.3.12


Registro delle Vittime della Guerra Invisibile:


Tre giorni fa il mio amico Lucas ha messo il piede su una mina antiuomo: la mina si chiamava Dolores,
serve a un bar vicino a quel che resta del Centro, è bruna con gli occhi chiari e le idee altrettanto chiare;
ora lui parla già di aprire un'agenzia immobiliare, e ha venduto il tandem con cui portavamo i volantini da-
vanti alle fabbriche per comprare uno scooter  bergamasco di quelli a cui fa pubblicità un noto attore di
soap opera. 
Lucas mi mancherà, conosceva il mondo e reggeva bene grandi quantità di birra.

Guardatevi intorno.
Ci sono più mine che persone, e quasi tutte invisibili.
Fate molta attenzione...

Vostro?
Janisch














 

 

giovedì 22 marzo 2012

Entry 0001 - 22.3.12

Verba volant.
Le parole sono uccelli.
Se le metti in gabbia non le fai più felici, e loro non faranno più felice te.
Le parole scritte sono come i debiti: prima o poi te li ritrovi davanti, e magari neanche riconoscerai più il motivo
che li aveva creati.
Forse sarebbe meglio non averne in giro. Gli uccelli dovrebbero restare liberi.
Eppure abbiamo questo bisogno di lasciare delle tracce, le nostre impronte sulla battigia a sfidare la marea.
Perciò quell'idiota di Janisch , tra i fischi silenziosi e gli incendi freddi della Guerra Invisibile, al precario riparo
di quattro mura ogni giorno pone le sue domande e dà le sue risposte, come l'ombra del dj di una radio fanta-
sma che ripete sempre lo stesso appello: pensate. Pensate. Pensate.

Questa è la voce degli Invisibili. Quelli che, per scelta o per scherzo del destino, non appartengono a una classe
nè a un'idea: non si sentono maschio nè femmina, non sono di destra nè di sinistra nè qualunquisti; non credono in Dio ma non lo negano, amano l'arte ma ragionano secondo le regole della scienza, e rifiutano che amore e libertà si escludano a vicenda.
Vedono la vita dei più come un carcere senza sbarre - sia consumata in famiglia o in una shopville dove è sempre sabato pomeriggio, davanti a uno schermo al plasma o in un centro sociale occupato da figli di avvoca-
ti,medici e notai.
Gli Invisibili scivolano tra le maglie di ogni rete, perchè questa è la loro natura, e si confondono tra la folla.
A volte li si sposa senza saperlo, ma di norma gli si accende un rogo sotto o li si scaccia col forcone.
Non offrono lealtà cieca, perchè le lori idee non hanno palpebre, e non possono evitare di vedere la realtà.
E la realtà non cerca amanti, ma soltanto vittime.
La prima sera che esci a fare la raccolta differenziata, se non è nuvolo tu alza gli occhi al cielo stellato e ri-
fletti su questo: tutte le verità sono locali. Valgono solo in un cortile, e durano come una lacrima.
Non importa quanti cortili attraverserai e quante lacrime piangerai...non puoi sfuggire alla sguardo distante
di quel cielo: chiuditi in casa con moglie e figli, o in ufficio a seguire l'Indice Nasdaq, ma lui starà sempre là
fuori e là sopra, ad aspettare che un giorno tu esca allo scoperto per ricordarti di nuovo che... sai cosa c'è?
Non sei in nessun posto particolare.
Puoi amare tutti i luoghi che per te saranno importanti, ma non puoi scegliere da dove vieni, nè dove dovrai
andare.
Le verità locali sono come i segnali stradali: non ce n'è nemmeno uno che dica MONDO.
Ma, se ci pensi, è come fosse scritto in piccolo sotto ognuno di loro.
Ora, questo non vi aiuterà a pagare il mutuo della casa: ma vi farà vedere la banca in un'altra prospettiva.
Quindi, quando andate ad aprire un conto, portate fuori il vostro bancario a vedere il cielo stellato ( dafine
Novembre a inizio Febbraio fa buio entro l'orario di chiusura di filiale).
Non si sa mai...potreste averne un tasso d'interesse un pò più alto.
Locale, naturalmente.

Vostro?
Janisch

mercoledì 21 marzo 2012

NOTA 0000
Entry 21.3.12

INDACO è il colore che non c'è.
Non Viola e Non Blu.
Un intruso nell'arcobaleno.
Anche Renè Guenon (Simboli della Scienza Sacra) gli nega lo status di colore, e lo riduce a una tonalità.
INDACO,il primo caso di identità negata. Prima del cigno nero di Aristotele. Prima della Papessa Giovanna.
Prima del Partito Democratico.
INDACO si nasce o si diventa?
Sicuramente INDACO si rimane per tutta la vita.
Non c'è cambio di documenti, non c'è conversione, non c'è abiura che tenga: INDACO è uno stato di esistenza
- è come essere il cursore di una cerniera, ci si sposta avanti e indietro tra due bordi a cui non si appartiene.
Nè di qua nè di là, e nemmeno veramente al centro.
Apolidi.
Androgini  o ginandri.
Ancipiti (vedi vocabolario).
Liberalsocialisti.
Noi INDACO siamo invisibili, intoccabili e innominabili, paria di una società senza caste che non ammette discriminazioni tra i suoi membri, ma di cui non siamo membri che assumendo un'identità parziale, innaturale.
C'è una guerra silenziosa fatta di ricatti e proscrizioni, che infuria da sempre e tra sorrisi, firme in calce e strette di mano mira alla pulizia categoriale, alla negazione di tutto quanto non è Bianco o Nero, Rosa o Azzurro etc.
Perchè il principio dell'Umana Società è la Divisione, che come tutti sanno permette di governare al meglio delle possibilità: un gregge diviso per sesso, razza, fede e idea e suddiviso in gruppi risuddivisi in gruppuscoli, giù fino all'Unità minima - l' Eterosessuale Ateo Comunista Interista, o la Lesbica Ebrea Liberale Vegana poco ha importanza, perchè nulla ha potere sulla propria vita, interamente definita dall'esterno e dall'alto.
Questo era il primo messaggio del mio diario di infiltrato tra le linee del Fronte Invisibile.
Cancellatelo dopo averlo letto.
Non siete al sicuro come credete di essere.

Vostro?

Janisch