lunedì 16 aprile 2012

ENTRY 0019
16.4.12

RIALZO

Vi ricordate il gioco del rialzo?
Uno di quei giochi poveri che si facevano per strada quando eravamo felici.
Un gioco anche solo per due, in cui ci si doveva mettere al riparo dal gendarme arroccandosi su un
qualsiasi tipo di rilievo: un muretto, una panca, ma anche solo il gradino di un portone.
E chi veniva catturato doveva prendere il posto del gendarme, ricominciando il ciclo.
Vi siete mai accorti che si continua a giocare a rialzo per tutta la vita...?
La differenza è che l'adulto si rifugia sull'abitudine, sul dogma, sull'esito dell'educazione, sul pregiudizio
o anche solo sulla sua paura di tutto ciò che è nuovo e/o diverso: e persino sulla pura e semplice rassegna-
zione a ciò che c'è già.
"Questa è la realtà."
Rialzo.
"Così stanno le cose."
Rialzo.
"Ci sono delle regole."
Rialzo.
"Sii te stesso."
Rialzo.
Formule insidiose, nemici invisibili. E ci si nasconde tutti, per evitare di essere quell'Uno che cerca.
E ci si divide in guardie e ladri, per dimenticare di essere stati oppressi e derubati.
Ma fra tutti i giochi dell'inganno, questo è quello che più svela la finzione su cui costruiamo la struttura
del nostro mondo...
E' cosa buona e bella e giusta, detta dal Papa o dalla psicanalisi, imposta da un padre e da una madre
lontani e sempre presenti, scritta nel Corano o nel vangelo dei centri sociali.
E sotto e tutto intorno al Rialzo scorre il flusso oscuro ed eterno del nostro divenire, che fingiamo di non
vedere per rimanere issati sul millimetro quadro della nostra amata illusione di identità.


Janisch

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Sì,la vita è una specifica di Così Parlò Zarathustra.
      Per tutti e per nessuno.
      Benvenuto al Fronte Invisibile...

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