venerdì 23 marzo 2012

LA BALLATA DELL'ASSENZA
Apocrifo di Fabrizio De Andrè
(rinvenuto in un mobile all'incanto proveniente dall'Osteria Libeccio, Bogliasco (GE),tardo secolo XX)

Là dove il vicolo scende al mare
viene la bella fino a sera,
veglia la spiaggia, la spiaggia avara
sogna di lui che non vuol tornare

Anime lente lungo la sponda
parlano piano dei  loro giorni ,
baci ed inganni , giovani i torti,
vecchie le pene che sciacqua l'onda

E io ho amato di te l'assenza,
più la tua attesa  che i fianchi o il seno
mentre seduto in fondo alla stanza
davo il mio sguardo al tuo sonno sereno


(.............................)
Testo illeggibile causa versamento di vino sul foglio


Tutte le rose che non cogliete
pungono l'anima di ricordo,
e dalle stimmate al cuore riarso
stilla il suo fiele l'amor che ha sete

Là dove il vicolo scende al mare
giace la bella color di sabbia,
dorme e non sente salir la nebbia
che il tempo vela finchè scompare

E tu di me amerai l'assenza,
più che la voce, più della mano
non capirai quanto sia lontano
l'uomo al tuo fianco, e ne farai senza

non capirai quanto sia lontano
l'uomo di ieri, e ne farai senza.


Entry 0002
del 23.3.12


Registro delle Vittime della Guerra Invisibile:


Tre giorni fa il mio amico Lucas ha messo il piede su una mina antiuomo: la mina si chiamava Dolores,
serve a un bar vicino a quel che resta del Centro, è bruna con gli occhi chiari e le idee altrettanto chiare;
ora lui parla già di aprire un'agenzia immobiliare, e ha venduto il tandem con cui portavamo i volantini da-
vanti alle fabbriche per comprare uno scooter  bergamasco di quelli a cui fa pubblicità un noto attore di
soap opera. 
Lucas mi mancherà, conosceva il mondo e reggeva bene grandi quantità di birra.

Guardatevi intorno.
Ci sono più mine che persone, e quasi tutte invisibili.
Fate molta attenzione...

Vostro?
Janisch














 

 

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