lunedì 12 novembre 2012

ENTRY 0063 - 03.11.12

PRIMA DI ESSERE UN UOMO

La Guerra Invisibile ha segni che passano quasi sempre inosservati, tra un attimo e un altro della vita quotidiana. Dovete imparare a farci caso, se volete difendervi e, nel caso, contrattaccare.
Una delle regole della guerra è, da sempre, dividere il nemico per averne ragione con minor sforzo.
Vi farò un esempio.
Per qualche settimana  ho cercato un paio di stivali da uomo, per sostituire quelli che dopo un pò l'uso sconsiderato del pedale della frizione hanno logorato sul lato esterno del sinistro.  Cosa apparentemente
banale, non fosse che dagli anni del Liceo io calzo d'abitudine stivali di tipo texano, allora molto diffusi.
Ho cercato dovunque, dai supermarket specializzati ai banchi del mercato dove di solito trovate le novità dell'anno prima: niente. Ho cercato in Svizzera, dove ho trascorso alcuni giorni per il ponte di Halloween
(i Santi nei Paesi che credono di essere cattolici): ancora niente. Dunque il problema non è locale.
Di qui NON parte un'ovvia tirata sul fatto che l'industria decide a priori come dovete vestirvi (ricordo una
mia ricerca assurta a barzelletta circa 20 anni fa, quando mi fu impossibile procurarmi un banale cardigan,
solo di colore verde).
Perchè il "fatto" è più ampio e inquietante: gli stessi spazi dove NON trovavo l'articolo fantasma, mi offrivano
foreste sterminate di stivali di ogni foggia e colore diverso, sino alle forme più pacchiane da prostituta slava
degli Anni '70, ma per DONNA. Le tre scelte in croce offerte agli uomini erano i ridicoli stivali tagliati bassi
(tecnicamente "borzacchini") la cui esistenza è un mistero buffo, e i trattori neri squadrati con fibbie a cui si può ormeggiare una nave, e che può indossare solo il figlio di un commercialista per completare i jeans sdruciti con cui entra al Centro Sociale occupato da altri figli di commercialisti,medici e gionalisti - tutti in divisa di ordinanza da ergastolano bulgaro.
Quindi, segnatevelo così non vi passa di mente: il sistema, che oggi si chiama Mercato e in nome del quale i sacerdoti al governo sacrificano le pensioni minime e i diritti dei lavoratori, non decide solo come ci vestiamo:
decide che cosa DOBBIAMO ESSERE.
La donna, per ripagarla di una posizione sociale inferiore e della sfiga di dover sia lavorare fuori casa che tornare a fare la massaia,l'amministratrice domestica,la balia, la badante e l'odalisca in lingerie, viene omag-
giata di un immenso spazio privato dove può sfogarsi in modo socialmente innocuo truccandosi, cambiando  d'abito e pettinatura,colore dei capelli,taglia dei seni,delle labbra e del cervello possibilmente al servizio del penoso immaginario erotico maschile (che sta alla fantasia come un campo di patate sta all'agricoltura).
L'uomo, invece, è relegato al ruolo del bue che lavora, porta a lavare l'auto, muggisce a letto una volta o due al mese e schiatta tre mesi dopo la pensione (o tre mesi prima): e si veste in modo equivalente, in giacca grigia e camicia blu con scarpe Clarke  se è un impiegato, in giubbone nero e polo antracite con scarpe Clarke se è un operaio, per ricordargli che i suoi pensieri devono accordarsi alla povertà del suo armadio...
un breve elenco di 2-3 capi, calcio-vagina-motori e via andare, con poche varianti (bricolage, perchè il lavoro manuale si apprezza e fa risparmiare, e il computer che ha sostituito i motori che ormai si possono
permettere solo al Club Billionaire).
Questi sono i proiettili della Guerra Invisibile, che trasformano le persone in categorie, e mettono le vittime le une contro le altre, infettandole con l'idea che le categorie siano reali: mentre sono solo armi per fare di voi
dei pupazzi, Barbie e Big Jim da svendita in mano a chi ride di voi dietro una scrivania, con la faccia da schiaffi di un Briatore o di un Lapo Elkann, completamente libero di giocare con un mondo tutto per lui.

Janisch



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