sabato 24 agosto 2013

ULTIMA PAGINA DI UN DIARIO A DAMASCO

 
E quando il vento avrà raccolto le polveri sollevate dall'ultimo giorno di guerra, scenderò in riva al fiume e verserò le ceneri dei miei figli nella corrente: guarderò le acque brune trascinarsi verso il mare lontano, mentre intorno a me come cespi d'erba radi ma vivi si alzeranno:
- un'antica musica da balera, che farà ballare gli anziani
- il crepitare di un fuoco sotto la prima povera grigliata in famiglia
- il bacio di un uomo ad un altro uomo, le guance rigate da una sola lacrima
- tende colorate strappate dai davanzali, agitate come festoni nella prima sera
- passi strascicati di mille bambini tra le macerie, affacciati sul tramonto.
E il mio sospiro dei giorni di festa accompagnerà il silenzio verso la notte bambina, ricordandoci di cosa significa essere di nuovo uomini, donne, sorelle, fratelli.
Avremo tutti un solo nome, un nome segreto che farà sorridere il Dio discosto dietro le finestre dei nostri occhi. E sarà un nome bellissimo, come i miei ricordi.

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