domenica 24 febbraio 2013



IL PRINCIPIO DEL LUPO MANNARO

L'Identità è una cosa del passato. Appendetela con gli abiti accanto alla porta; lasciatevela alle spalle.
Ai tempi di Euclide e di Aristotele si sentiva il bisogno di dare allo studio del mondo un fondamento solido,
sicuro. Un fondamento assoluto. "Ogni cosa è ste sessa." Identità, eguaglianza e simmetria.
Solo molto tempo dopo abbiamo cominciato a porci delle domande sul rapporto tra le cose e le parole: e qualcuno, non solo io, si è chiesto: "Cosa diavolo vuol dire che qualcosa E' sè stesso?" A che azione corrisponde il verbo essere? Non affaticatevi, non c'è risposta: nessun tipo di azione. Un accidente.
Essere e identità svolgono la funzione di rassicurarci che il mondo non ci cambia continuamente sotto il sedere come diceva Eraclito, e che se il fiume scorre è molto lentamente, e il sole sorgerà ancora domani e per qualche miliardo di anni.
Tutto vero. Ma le cose col xxxxx che "sono" loro stesse,altro da loro o Paperoga. E noi con loro.
Il Dio cristiano è uno e trino. Buon per Lui. L'Androgino alchemico è due cose e una, maschio e femmina,attivo e passivo (ridete pure,per il bene che vi farà),luce e buio, caldo e freddo,secco e umido. Lo yin yang che sta sulla bandiera coreana rappresenta quel concetto: niente è se stesso, tutto contiene il suo contrario. Persino quel trombone di Hegel diluiva nella sua dialettica del piffero un'idea del genere.
Certo, è difficile fondare su questo una gerarchia politico, un ordine sociale, una fottuta categoria, una casta o una corporazione. Togli l'identità e crollano i Nazi e il Partito Comunista, le religioni si sfaldano e convergono in un solo, generico culto della coscienza universale rifratta all'infinito e blablabla: e anche l'Arcigay si squaglia come un gelato al sole della differenza frattale. La civiltà se la fa sotto davanti all'Indeterminazione. L'Apeiron dei primi filosofi naturali greci, che avevano già detto tutto e che a capirli si sarebbero salvati milioni di alberi dal diventare pergamena.
E' il Principio del Lupo Mannaro. Perchè l'uomo dovrebbe desiderare di essere solo uomo,e il lupo solo lupo,quando entramvi possono essere ambedue. Il cambiamento è la libertà.
Non è una mia invenzione: THE WEREWOLF PRINCIPLE è un libro del 1967 di Clifford Simak, un ebreo americano di origine polacca ma di fede cattolica e ambientalista. Erano anni di inquietudine e ricerca, in cui il Principio di Identità andava incrinandosi sotto i colpi del neopositivismo logico e dell'LSD. Il protagonista, Andrew Blake, scopriva di essere un uomo sintetico e di ospitare altre due forme di coscienza: un computer alieno consapevole di sè e una creatura simile ad un lupo. Questo ente composito fatto di istinto (il Cercante),di logica (il Pensante) e di affettività (il Cambiante) sfuggiva al controllo dei suoi creatori e alla fine abbandonava il pianeta per realizzare una forma più alta e libera di esistenza.
Libertà è la parola chiave. Uno dei cardini dell'umanesimo occidentale del XX secolo è stato FUGA DALLA LIBERTA' di Erich Fromm, di scuola psicanalitica, pubblicato sullo sfondo dei fuochi nazisti nel 1941 e testo sacro del 1968, oggi quasi dimenticato. La sua tesi unica è molto semplice: la psicologia umana teme ogni forma di scelta e cerca in ogni modo di delegarla,di abdicare alla responsabilità in favore di un Dio,di un Partito,di una Classe,di un Modello sessuale che  lo definisca e lo liberi dalla interminabile fatica di provvedere da sè a dare significato al vivere.
Niente di più ovvio che l'odierna cultura della segregazione identitaria, delle microidentità insulari e delle minoranze dogmatiche abbia scelto di dimenticare la libertà in favore di uno dei Vangeli IKEA oggi disponibili sugli scaffali: meglio essere gay , vegano, testimone di Jeovah, squatter, fascista, una di queste oasi a scelta e in modo esclusivo, per non essere atterriti dalle indefinite potenzialità di una coscienza che va fermata,ripiegata,delimitata e se del caso ammorbidita dagli ansiolitici per evitarle di affermare se stessa al di sopra del ciarpame del marketing dei club culturali. Anarchia, bisessualità e sincretismo fomentano il disordine, indeboliscono le agende politiche e non danno titolo al finanziamento pubblico.
Ma io  invito ciascuno di voi a raccogliervi in silenzio e ad ascoltare quel brusìo basso e lontano che sorge dal buio, e che come il rumore di un fiume antico in cui ci si può bagnare soltanto una volta vi parlerà di miti oscuri, vi porterà il brivido violento del sogno e dell'istinto randagio che come un fiume cerca l'orizzonte indistinto del mare senza fine. Quel brusìo sinistro e familiare è la vostra voce dall'altra parte dell'Abisso, che vi chiama alla libertà.
E'l'ululato di un lupo.

Janisch


lunedì 4 febbraio 2013







ALLEGATO AD ENTRY 0071 del 4.2.13

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F A L S O   I N   B I L A N C I O   E S I S T E N Z I A L E

Avete il diritto di rimanere in silenzio.
Prima di dire qualcosa, prima di pensare qualcosa, provate ad ascoltarvi.
Nel silenzio ciascuno di noi non può fingere di non sentire quella voce interna che ci dice come stiamo, e perchè. 
Una volta era di moda tra gli studiosi chiamarla dissonanza cognitiva. Quando tra te e quello che pensi c'è un velo, e ce lo hai messo tu per evitare che la superficie dei tuoi pensieri rifletta la tua immagine.

"Non sono un razzista. Non ce l'ho con nessuno. Solo la gente dovrebbe stare a casa propria. I neri, i gialli, gli arabi sono diversi da noi, questo non è il loro posto, ma loro cercheranno di renderlo proprio. Ci porteranno via il lavoro, ci imporranno i loro costumi. Diventeremo una minoranza, degli stranieri in casa nostra. Non ho niente contro la gente onesta che vuole solo lavorare, ma non possono farlo nei loro Paesi?"

"Sono una persona per bene. Cerco solo di sopravvivere. Lo Stato mi costringe a evadere le tasse. Non possono pretendere che metta in regola i clandestini, già li faccio lavorare, alle balle come l'assistenza sanitaria ci devono pensare da soli. E se ogni tanto pago dei funzionari per gli appalti, sono loro i disonesti:
io sono una vittima di questo sistema. Non faccio altro che pagare: il SUV a mia moglie, l'affitto alla mia amante,le vacanze a Cortina, i master ai figli, le cazzo di imposte su tutte e cinque le case che affitto in nero. Fortuna almeno quella al mare risulta ancora di mia madre. Se non avessi i due conti all'estero mi toccherebbe vivere come uno sfigato qualsiasi. Quasi che avessi fatto mai del male a qualcuno."

"Certo che amo le donne. Scoperei tutto il giorno. Chiaro che non sono come noi, ma tocca far finta o smettono di dartela. Femminismo  'sto cazzo, che cosa hanno mai fatto nella Storia oltre a crescere i figli e a rompere i coglioni a noi uomini tutto il tempo? Ce n'è bisogno , perchè a parte il sesso un uomo tante cose non le sa fare - ma solo perchè non abbiamo tempo, si lavora otto-dieci ore e le robette è giusto se le vedano loro che fanno niente tutto il giorno. L'ideale sarebbe una dell'Est, quelle non hanno ancora tanti grilli per la testa, rispettano l'Uomo e sanno stare al loro posto. Le nostre vogliono guadagnare più di noi anche se stanno a casa ogni volta che hanno il ciclo, girano vestite come troie e poi frignano se vengono stuprate. Oh io ci vado pazzo, le voglio bionde e brune, magre e grasse...  è solo che quando aprono bocca vorrei essere da un'altra parte. "

" Oh guarda, per me siamo tutti uguali! La cosa tragica è che negano i diritti alla parte migliore dell'umanità.
E' chiaro che la maggior parte degli etero sono volgari, parlano solo di figa , di calcio e di automobili. Io neanche ho la patente, dove devi poi andare...? E se a 42 anni sto ancora da mia madre è perchè il sistema non permette a due uomini di vivere insieme. Si guardassero loro, con tutti i mariti che ammazzano le mogli,e i figli drogati, e i nonni che molestano i nipoti... no, quelli sono pedofili, coi gay non c'entrano niente! Loro vanno a prostitute, noi nelle saune, che differenza c'è? che noi non dobbiamo pagare, ecco cosa. Le loro donne, poi, una più stupida e frivola dell'altra, tutte coi loro cazzo di figli come se fossero gli unici al mondo...mi sa che sono fortunato, credo di conoscerle io tutte quelle a posto. Ho delle amiche fantastiche,tutte single o divorziate, una è persino lesbica. Eterofobia...? Ma non esiste, che razza di parola sarebbe? Io non l'ho mai sentita...."

"Io non devo ringraziare nessuno: nella vita ho fatto tutto da solo. Sono sempre stato avanti agli altri, la media più alta del miglior collegio di Roma. Fosse stato l'ultimo Liceo di Trastevere sarebbe stata la stessa cosa. Dello studio di papà avrei potuto fare a meno, ho solo approfittato del nome: è anche il mio o no? Non mi si dica che ho avuto tutte le porte aperte, mi sono fatto un culo così per creare un marchio e piazzarmi in RAI, e se ero raccomandato io non l'ho mai saputo. E non è che perchè sono ricco non possa essere di sinistra, perchè sia chiaro che io sono sempre stato dalla parte del popolo: scrivo su Repubblica, ho fatto un video in Africa, e la pubblicità delle adozioni a distanza? non ho neanche voluto niente. Se mi gira di candidarmi, un giorno, vedi che la Camera col PD non me la toglie nessuno. Perchè la gente mi ama per quello che sono.  Nella vita devi avere delle idee. Ah, e tanti avvocati bravi, anche quelli non guastano."

 Una volta la si chiamava dissonanza cognitiva, la differenza tra quello che sei e quello che vorresti essere, o che credi di essere.  Per i marxisti era la "falsa coscienza". Per me IPOCRISIA può andare anche benone.
Il fatto è che oggi non la si chiama più in alcun modo, non la si studia più e basta.
Perchè è diventata il modo di essere generale. E quando un'aberrazione diventa la norma cessa il motivo di occuparsene: tutti sono contenti perchè ora si sentono normali.

Janisch