martedì 27 novembre 2012







ENTRY 0065  :   27.11.12

U N  M O M E N T O  N E L  T E M P O

La Guerra non è tutto ciò che esiste.
C'era prima di noi e dopo di noi continuerà, ma ci sono spazi al suo interno dove non ha sostanza.
Ogni attimo è uno sparo, ma tra due spari vi è il silenzio.
Oggi per caso sono entrato dentro un attimo di silenzio.
Una svolta dopo l'altra di lievi deviazioni dalla mappa dei tragitti abituali, e mi sono trovato in un viale che
passa lungo il fiume e scende con lui sino al ponte di Sassi.
Intorno a me si svolgeva un corridoio di forme e colori in continuo mutamento, un Mosaico d'Autunno le
cui meraviglie ambrate, ruggini, ocra, dorate, verde pastello si confondevano nella pioggia sullo schermo del
parabrezza, per ricomporsi a ogni passaggio del tergicristallo.
E ho pensato a quei giorni descritti dagli scrittori di guerra, giorni come il Natale, in cui per la durata della ricorrenza le ostilità venivano sospese...e sulle trincee calava un silenzio assopito, e dalla nebbia uscivano
fantasmi in divisa senza le armi, e si offrivano sigarette scambiando le poche parole conosciute nella lingua del nemico... di dove sei, sposato, i miei figli, casa... le foto spiegazzate in bianco e nero tolte da una tasca come il più più prezioso dei tesori...e poi il ritorno alle postazioni e ai mortai, allontanandosi gli uni dando le spalle agli altri e lasciando nella neve o sulla brina impronte fragili come la vita degli uomini.
Il tempo non è una linea: o non soltanto. Possiamo guardarlo in laterale, ampliarlo e svolgerlo come una pellicola traslucida e dipingere sul suo corpo fluido le nostre memorie, dare le nostre lacrime a questa pioggia incessante ed eterna di attimi, e trasformarle in storie : le storie hanno una vita loro, come figli che popoleranno un mondo di sogni e di ricordi , e sbiadiranno molto più lentamente di noi.
Gli attimi sono nostri, e queste sono le nostre storie. Belle o tristi , lunghe o brevi che siano, ma sono parte di noi : e non hanno fine. Il silenzio tra uno sparo e quello successivo può contenere la pace, e da quell'attimo può fluire nella nostra coscienza, accompagnandoci sul campo di battaglia in attesa di essere condiviso con un nemico che non avrà nulla di verso da noi. La nostra foto, spiegazzata e in bianco nero, di ciò che abbiamo di meglio da offrire di noi all'Eternità... pace, comprensione, amore.

Janisch

1 commento:

  1. Buongiorno Dario,

    A mio modestissimo parere, la vita al limite può essere spostamento oppure migrazione verso altri momenti o spazi.

    Sempre nella mia umile opinione, la 'battaglia' è comprensibile se è una contrapposizione di visioni, di interazioni, di credi, che nella peggiore delle ipotesi può generare il silenzio, la contrapposizione appunto, magari l'allontanamento.

    Contrapporsi in qualunque forma dà vita ai sentimenti, che quasi mai uccidono, al limite appunto respingono. O se si è molto, molto fortunati, avvicinano.

    l'Eternità può attendere. E' la vita che quasi mai aspetta, polverizzando -ahime- passati e culture.

    Ma forse aprendo strade verso altri momenti e luoghi e persone.

    Forse, l'unico errore in questo senso è la sicurezza eccessiva di ritenere che il proprio orizzonte per quanto sicuro sia unico e non ne esistano altri.

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