mercoledì 21 marzo 2012

NOTA 0000
Entry 21.3.12

INDACO è il colore che non c'è.
Non Viola e Non Blu.
Un intruso nell'arcobaleno.
Anche Renè Guenon (Simboli della Scienza Sacra) gli nega lo status di colore, e lo riduce a una tonalità.
INDACO,il primo caso di identità negata. Prima del cigno nero di Aristotele. Prima della Papessa Giovanna.
Prima del Partito Democratico.
INDACO si nasce o si diventa?
Sicuramente INDACO si rimane per tutta la vita.
Non c'è cambio di documenti, non c'è conversione, non c'è abiura che tenga: INDACO è uno stato di esistenza
- è come essere il cursore di una cerniera, ci si sposta avanti e indietro tra due bordi a cui non si appartiene.
Nè di qua nè di là, e nemmeno veramente al centro.
Apolidi.
Androgini  o ginandri.
Ancipiti (vedi vocabolario).
Liberalsocialisti.
Noi INDACO siamo invisibili, intoccabili e innominabili, paria di una società senza caste che non ammette discriminazioni tra i suoi membri, ma di cui non siamo membri che assumendo un'identità parziale, innaturale.
C'è una guerra silenziosa fatta di ricatti e proscrizioni, che infuria da sempre e tra sorrisi, firme in calce e strette di mano mira alla pulizia categoriale, alla negazione di tutto quanto non è Bianco o Nero, Rosa o Azzurro etc.
Perchè il principio dell'Umana Società è la Divisione, che come tutti sanno permette di governare al meglio delle possibilità: un gregge diviso per sesso, razza, fede e idea e suddiviso in gruppi risuddivisi in gruppuscoli, giù fino all'Unità minima - l' Eterosessuale Ateo Comunista Interista, o la Lesbica Ebrea Liberale Vegana poco ha importanza, perchè nulla ha potere sulla propria vita, interamente definita dall'esterno e dall'alto.
Questo era il primo messaggio del mio diario di infiltrato tra le linee del Fronte Invisibile.
Cancellatelo dopo averlo letto.
Non siete al sicuro come credete di essere.

Vostro?

Janisch

2 commenti:

  1. caro Janisch

    a me non interessa il "mainstream" ho sempre cercato la mia strada e la cerco tutt'ora... forse non si finsce mai,
    vorrei che quest'ottica non fosse solo "individualista" ...mi piacerebbe che il nostro movimento LGBT cercasse e proponesse un modello nuovo di relazione tra individui... c'e' tantissimo da fare e non cercherei troppo i nemici fuori...---gli ignoranti, mentecatti, poveretti culturali vittime anke di questa crisi tremenda che tutto devasta, ci sono eccome!!---
    ma noi lavoriamo molto sul movimento... pensiamo a cosa possiamo proporre NOI LGBT.

    Lorenzofinzi

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    Risposte
    1. Dear L.,
      la mia ottica non è trasversale per scelta,ma di necessità - risponde a ciò che io sono.
      E ciò che sono appoggia un movimento che non mi include,per-
      chè nessun elenco di richieste di diritti civili ha mai pensa-
      to alle esigenze di chi ha una compagna e un compagno; l'estensione del matrimonio ai gay non solo non esaudirebbe
      queste esigenze, ma anzi renderebbe simmetrica l'esclusione,
      offrendo come unica scelta l'optare per un compagno ufficiale e un altro di serie B. Ogni volta che nel "movi-
      mento" ho toccato questo argomento, ho incontrato solo un imbarazzato silenzio.La B di GLBT è di fatto lì per figura, e non una bella figura. A puro titolo di provocazione,doman-
      derei a chi di voi ha formazione giuridica se esistono contro la bigamia argomenti di natura NON religiosa.
      Ma, aldilà di questo, INDACO è uno spazio di confronto su
      temi di critica sociale nel senso più ampio. Onestamente,
      se si parla di diritti mi premono di più quelli di tutte le donne picchiate,stuprate o uccise ogni giorno o quelli di chi non ha- o non ha più - un lavoro.
      Il fronte più insidioso della Guerra Invisibile è quello in-
      terno, che ci porta ad anteporre la nostra vista sul mondo a quella altrui,dimenticando che la diversità è una qualità universale, dato che ciascuno di noi è completamente diverso da tutti gli altri.La nota 0001 parlerà proprio di
      questo.
      Ora, mi sembra di sentire lontana la sirena del coprifuoco.
      E' ora di portarsi verso i rifugi.
      Tenetevi lontani dalle finestre e, soprattutto, dagli schermi televisivi.

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