venerdì 13 settembre 2013
D O V E F I N I S C O N O L E S T R A D E I N I Z I T U
Il mio nome era Adrian Kovalsky.
Molti hanno scritto di nome, ma io non ne ho mai letto una riga. Ho sempre avuto poco tempo per leggere, a parte l'ultimo mese di CAR ILLUSTRATED, sempre sul cruscotto per quando mi trovavo in coda in autostrada. Non che abbia girato molto sulle autostrade: poche uscite, pochi svincoli, quasi niente curve nè incroci: amavo di più le strade che assomigliavano alla vita , le provinciali smottate e crepate più sterzo che rettilineo, tornanti di montagni e sali e scendi... è stato Pippo, l'amico del topo vestito, a dire " è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita." Amen, fratello, amen. Questa è stata la vita di Kovalsky, l'autista di tutti i racconti d'America.
Non la stessa America di oggi, gonfia e tronfia di pipparoli alla guida di autofighette con la plancia come una playstation e il ***** di cambio sincronizzato: io ti dico dell'America di Kerouac, al volante di carri armati con un'anima come la mia Pontiac verde del '57, la più bella giumenta meccanica che una fabbrica umana abbia assemblato sotto il cielo di George Washington.
Io e gli Indiani abbiamo avuto questo in comune: vedere l'anima delle cose. Come la terra non è solo polvere e fango, così le strade non sono soltanto nastri di asfalto: sono percorsi con qualcosa ad ogni metro da raccontare. Sono storie. Se le sai sentire, ogni via , sotto il rombo del motore, ti mormora le sue, e quando hai imparato ad ascolarle l'intero Paese diventa una distesa di storie sussurrate, e ad ogni giro di pneumatico tu le tiri su, le arrotoli tutte nella memoria, e alla fine diiventi anche tu una parte di loro. Una storia.
Come l'autostoppista fantasma sulla Route 36, che ti canta i vecchi blues della ferrovia e poi si fa lasciare di fianco a un vecchio cimitero. O l'albergo che appare e scompare a seconda della luna, sulla scogliera in fondo alla baia. O ancora, il tizio magro nero con la voce sottile, vestito da donna, che ti confida: "Non mi hanno ucciso, sono scappato, e sto ancora scappando."
Ricordi, leggende, voci dall'America dimenticata che ti parla dei morti occorsi per costruire un ponte, o del paese morto lentamente dopo che hanno spostato l'autostrada, o del deserto dove ogni anno per tre giorni arrivano sbroccati da tutte le parti, cantano e ballano strafatti per tre giorni dormendo in tenda e nelle roulottes, costruiscono un grande spaventapasseri e alla fine gli danno fuoco per poi tornare ognuno da dove è venuto, contento e più vecchio di un anno.
Le strade sono le storie dei posti che hanno toccato e dove portavano: la cascata che non esiste più, il borgo travolto da una frana, la valle sommersa per creare un bacino idroelettrico. Ricordaci, dicono i posti: portaci dentro, perchè non sei diverso da noi, e un giorno...quuando la tua Pontiac arruginirà tra le sterpaglie e tutti quelli che ti hanno conosciuto saranno scomparsi... di te resterà una storia - la Storia di Kovalsky, l'Uomo che Guidava fino alla Fine del Mondo.
E questo è il punto... le nostre strade finiscono: possiamo percorrerne migliaia ogni giorno quasi con furia, come ho fatto io: ma un giorno imboccheremo l'ultima.
E allora, alla fine dell'ultimo metro dell'ultima delle strade su cui hai guidato la tua Pontiac, la tua vita verde scintillante o blu malinconia o giallo dorato come il Sole... allora noi stessi diventeremo la nostra strada. La nostra storia.
E saremo liberi.
Su una lapide anonima, lontano da un paese in uno stato del Midwest, sotto un acero rosso vicino a uno stagno, c'è questa scritta:
WHERE THE ROAD ENDS YOU BEGIN
(Dove finisce la strada inizi tu)
Nessuno sa il perchè.
sabato 24 agosto 2013
ULTIMA PAGINA DI UN DIARIO A DAMASCO
E
quando il vento avrà raccolto le polveri sollevate dall'ultimo giorno
di guerra, scenderò in riva al fiume e verserò le ceneri dei miei figli
nella corrente: guarderò le acque brune trascinarsi verso il mare
lontano, mentre intorno a me come cespi d'erba radi ma vivi si
alzeranno:
E
quando il vento avrà raccolto le polveri sollevate dall'ultimo giorno
di guerra, scenderò in riva al fiume e verserò le ceneri dei miei figli
nella corrente: guarderò le acque brune trascinarsi verso il mare
lontano, mentre intorno a me come cespi d'erba radi ma vivi si
alzeranno:
- un'antica musica da balera, che farà ballare gli anziani
- il crepitare di un fuoco sotto la prima povera grigliata in famiglia
- il bacio di un uomo ad un altro uomo, le guance rigate da una sola lacrima
- tende colorate strappate dai davanzali, agitate come festoni nella prima sera
- passi strascicati di mille bambini tra le macerie, affacciati sul tramonto.
E il mio sospiro dei giorni di festa accompagnerà il silenzio verso la
notte bambina, ricordandoci di cosa significa essere di nuovo uomini,
donne, sorelle, fratelli.
Avremo tutti un solo nome, un nome segreto
che farà sorridere il Dio discosto dietro le finestre dei nostri occhi.
E sarà un nome bellissimo, come i miei ricordi.
martedì 13 agosto 2013
Quando hai il Lupo alla Porta, Impara a Ululare
L'animale umano è una belva feroce.
Non ho bisogno di dimostrarlo. Chi è in disaccordo smetta di leggere, non ho intenzione di disturbarlo: può rimanere nel Paese delle Fiabe , almeno fino a che non incontra il Lupo Cattivo.
Il punto è che il conflitto è una parte della vita di ogni società. Una società è un branco di individui che tentano in qualche modo di organizzarsi e darsi delle regole che li proteggano dal caos, cioè da quello che succede quando hanno a che fare gli uni con gli altri.
Il conflitto è violenza. Il conflitto pacifico non esiste. Gli interessi posti gli uni contro gli altri a volte riescono a contrattare, a volte no. La violenza è l'esito di ogni conflitto che non ha trovato un compromesso.
La violenza è cambiamento. Non sempre per il meglio, ma piaccia o non piaccia è il motore della Storia.
Il Medio Evo delle caste è finito (o così dice) con la Rivoluzione Francese, cioè un bagno di sangue da cui è emersa l'Europa Moderna. Wow.
I diritti civili e la fine della schiavitù in America sono stati imposti con una guerra civile e il massacro sistematico degli oppositori negli Stati del Sud. Il che non ha comunque detto particolarmente bene ai popoli nativi americani, sterminati in grande parte nel nome della civiltà. Okay.
La cosiddetta rivoluzione non violenta di Gandhi è costata decine di migliaia di morti. Oggi le caste in India sono più forti che mai,i poveri hanno il solo diritto di morire in fretta e le donne non contano un cazzo. Ari ari.
Ma l'Occidente dominato dal mercato e la borghesia farisea che crede di guidarlo hanno in orrore la violenza fisica, in quanto disturba la regolarità della vita civile, da loro concepita come una rete ("web",ooopss!!) di interazioni e transazioni commerciali.
Quindi la dittatura pacifista del politically correct ha creato un pantano di categorie e di minoranze autistiche e rincoglionite , ciascuna puntata sui propri diritti, e le comunicazioni sono state delegate ad organi ufficiali di regime o disperse in modo completamente caotico sul nuovo oppio dei popoli, il...hmmm...web su cui sto scrivendo queste parole completamente inutili. Oh-oh.
L'ideale del Tardo Capitalismo Decomposto è un marasma di società in anestesia totale, dove tutti sono obbligati a rispettare tutti per legge (ah sì, e ad attraversare la strada sulle strisce, HAHAHAHA), non si può dire FROCIO o TROIA e ognuno è costretto a pensare perste e corna del prossimo senza dirlo ad alta voce pena l'esclusione dal Martini e dal Party. Oh,my.
MA la diseguaglianza dei redditi dilaga come non mai, gli anzianii poveri se si ammalano muoiono, i disoccupati si uccidono per la gioia dei giornalisti tritarifiuti, i ragazzi devono emigrare per fare il lavoro per cui hanno studiato, e chi tira una pietra a un poliziotto mentre picchia una signora con un cartello NO TAV è un terrorista, mentre se lo fa un Palestinese è un paladino dell'Intifada. La violenza degli altri è lotta per il progresso: la nostra, dato che il regime borghese ha deciso che il progresso lo abbiamo già avuto (ANCHE SE IL 5% DELLA POPOLAZIONE POSSIEDE IL 50% DELLE RISORSE, E IL RESTO SI FOTTA),è sovversione sanguinaria e va repressa con la LEGITTIMA violenza,l'incarcerazione,la morte civile.
Qual è la lezione,oggi?
Che, vi dicano quello che vogliono,vivete tutti con il Lupo alla Porta.
Il Lupo può essere lo Stato ladro e mafioso, il Comune mafioso e ladro,la Finanziaria che vi sventra il prato di casa per farne un parcheggio, la Banca che rovina la vostra azienda, la Multinazionale che delocalizza e licenzia con la collusione delle leggi, il Crimine organizzato che si nutre dello scempio sociale, l'ignoranza del vostro vicino di casa e la violenza del vostro compagno : a parte quest'ultimo (fatevi le vostre domande in merito),ognuna di queste cose vi è stata imposta. Ognuna è l'ombra del Lupo con cui convivere, a 5 centimetri dietro la parete della vostra esile vita.
Ora, quando hai il Lupo alla porta, c'è solo una cosa che puoi fare: ricordati che sei nato/a Lupo a tua volta.
E quando viene il momento,impara a ululare.
JANISCH
martedì 6 agosto 2013
LO SCIACQUONE DELLA VITA
Lo Sciacquone è un dispositivo periodico e fisiologico in cui si
rottamano progressivamente le scorie azotate dei rapporti umani che si
dimostrano inutili e/o dannosi, tipo:
- Gli amici che si vedono sempre solo nel momento del bisogno: il LORO.
- Quelli che si definiscono per categoria: che sono prima comunisti
che persone, prima gay che persone, prima cattolici che persone, prima
vegani che persone....in sintesi, prima coglioni che persone.
- I
depressi a vita. A tutti può capitare un periodo difficile: ma io parlo
dei PROFESSIONISTI, quelli che da 10-20 anni usano la depressione come
una scusa per rinviare la vita ad un momento migliore, che non verrà
mai. Fatene a meno da ora, ve ne accorgerete solo dal piacevole silenzio
che sostituità il brusìo incessante di negatività che li circondava
come la Nuvola dell'Impiegato.
-
Quelli della Mezza Mela, indefessi e compulsivi cacciatori del Rapporto
Perfetto, il cui sogno li impegna e consuma al punto che tra
chat,annunci e persecuzioni agli amici (perchè gli presentino
candidati/e) non pensano ad altro,non parlano d'altro e non fanno
altro. E, naturalmente,invecchieranno soli.
- Gli/le opportunisti/e,
gli/le ipocriti/e, gli/le invidiosi/e, i/le maldicenti e in generale
chiunque vi cerca per un motivo che non è la vostra compagnia, che è
solo un mezzo per un fine a loro più meno noto, a voi più o meno odioso.
Ascoltate il meraviglioso rumore che fa il liberarsi di questa zavorra:
FLLLUUUUUUUSSSSSHHHHHHHHH
Molto meglio ora, no?
(Da Eseguire Ogni 5 Anni, senza pensarci sopra)
martedì 23 luglio 2013
IL RITORNO DELLA CORAZZATA POTIOMKIN
Ovvero PSICANALISI DELLA SINISTRA: ESPIAZIONE E CULTO DEL DOLORE
Vivo e voto a sinistra (è bene dirlo, perchè spesso le due cose non coincidono) da tutta la vita.
Da tutta la vita mi domando perchè per la cultura ufficiale di sinistra:
1. Siano belli solo i film che a)ti fanno due palle così, b) descrivono
degrado e/o sofferenza, tipo "Disabile lesbica ebrea violentata dal
patrigno fascista cresce odiando gli uomini ma si innamora perdutamente
di terrorista basco omosessuale con un figlio autistico non
riconosciuto, e dopo 2 ore di introspezione a vuoto lui morirà in un
attentato e lei si ritirerà in una missione di lebbrosi in Sudamerica,
dopo aver contratto l'HIV". Sospetto un certo compiacimento nichilista
che viene dalla contaminazione con l'Azione Cattolica, noto ambiente
sado-masochista.
2. Sia bella solo
la musica a)noiosa al limite del suicidio, b)caotica , sciatta e
disarmonica come quelli che tra una pista e una canna malfatta la
ascoltano in locali sudici , meglio se occupati e deturpati con la
vernice (tossica) a spruzzo c) di origine nera e urlata da rapper in
felpa o da maggiorate sgarrupate col senso estetico di Madonna negli
Anni '80, della cui cultura chi ascolta non sa un solenne cazzo ma la
trova figa perchè non-bianca. Sospetto un complesso di colpa/invidia per
non essersi fatti il culo nei campi di cotone e verso le supposte
dimensioni degli organi sessuali
dell'etnia afro (cui mando un
affettuosissimo saluto, ma grazie di niente per : il gospel,il
2-palle-soul,James Brown, Michele DiGiacomo e Rihanna per dirna una,chi
ne distingue gli ululati se le merita.
3. Siano giuste solo le cause
perse, ma questo è facile da capire: a sposare le altre, magari anzichè
inveire contro Cicip & Ciciap ti tocca anche di FARE qualcosa. E
fare compromette tutti gli ideali, e diciamolo pure, lavorare seriamente
è un concetto borghese, conservatore e di destra.
Sarà per questo
che gli altri hanno Hollande che con l'aria compitina da controfigura di
Letta (Enrico, non quello che è davvero al governo) fa da subito una
patrimoniale al 75%, mentre noi abbiamo una manica di cialtroni che con
una mano tengono la barca in rada a Gallipoli e con l'altra fanno
piovere commesse alle COOP del cemento che da Ravenna,Parma e Piacenza
vengono a sventrare i territori rossi del nord Ovest?
Che gli altri
hanno Noam Chomsky mentre noi abbiamo i coglioni della Decrescita
Felice, che non hanno mai avuto un mutuo da pagare in vita loro?
Forse hanno ragione quei buddhisti che dicono che ciascuno ha quel che si merita.
Ma poi, del resto, Dio è un concetto di destra.
E , mi sa, la Vita l'Universo e Tutto Quanto, anche.
Vivo e voto a sinistra (è bene dirlo, perchè spesso le due cose non coincidono) da tutta la vita.
Da tutta la vita mi domando perchè per la cultura ufficiale di sinistra:
1. Siano belli solo i film che a)ti fanno due palle così, b) descrivono degrado e/o sofferenza, tipo "Disabile lesbica ebrea violentata dal patrigno fascista cresce odiando gli uomini ma si innamora perdutamente di terrorista basco omosessuale con un figlio autistico non riconosciuto, e dopo 2 ore di introspezione a vuoto lui morirà in un attentato e lei si ritirerà in una missione di lebbrosi in Sudamerica, dopo aver contratto l'HIV". Sospetto un certo compiacimento nichilista che viene dalla contaminazione con l'Azione Cattolica, noto ambiente sado-masochista.
2. Sia bella solo la musica a)noiosa al limite del suicidio, b)caotica , sciatta e disarmonica come quelli che tra una pista e una canna malfatta la ascoltano in locali sudici , meglio se occupati e deturpati con la vernice (tossica) a spruzzo c) di origine nera e urlata da rapper in felpa o da maggiorate sgarrupate col senso estetico di Madonna negli Anni '80, della cui cultura chi ascolta non sa un solenne cazzo ma la trova figa perchè non-bianca. Sospetto un complesso di colpa/invidia per non essersi fatti il culo nei campi di cotone e verso le supposte dimensioni degli organi sessuali
dell'etnia afro (cui mando un affettuosissimo saluto, ma grazie di niente per : il gospel,il 2-palle-soul,James Brown, Michele DiGiacomo e Rihanna per dirna una,chi ne distingue gli ululati se le merita.
3. Siano giuste solo le cause perse, ma questo è facile da capire: a sposare le altre, magari anzichè inveire contro Cicip & Ciciap ti tocca anche di FARE qualcosa. E fare compromette tutti gli ideali, e diciamolo pure, lavorare seriamente è un concetto borghese, conservatore e di destra.
Sarà per questo che gli altri hanno Hollande che con l'aria compitina da controfigura di Letta (Enrico, non quello che è davvero al governo) fa da subito una patrimoniale al 75%, mentre noi abbiamo una manica di cialtroni che con una mano tengono la barca in rada a Gallipoli e con l'altra fanno piovere commesse alle COOP del cemento che da Ravenna,Parma e Piacenza vengono a sventrare i territori rossi del nord Ovest?
Che gli altri hanno Noam Chomsky mentre noi abbiamo i coglioni della Decrescita Felice, che non hanno mai avuto un mutuo da pagare in vita loro?
Forse hanno ragione quei buddhisti che dicono che ciascuno ha quel che si merita.
Ma poi, del resto, Dio è un concetto di destra.
E , mi sa, la Vita l'Universo e Tutto Quanto, anche.

NO GRAZIE A:
Rocco e i Suoi Fratelli - Ladri di Biciclette - Accattone (Scusa Pierpaolo) - Salò (Non mi scuso neanche)- Ossessione - Gruppo di Famiglia in un Interno - Portiere di Notte - Novecento - Gomorra e tutte le glorificazioni del disagio, della contorsione, del malessere e della sconfitta che hanno reso questo Paese inconfondibile del mondo come l'unico che , anzichè Dio, venera la sfiga.
Lo spiritual e il gospel (son 50 anni che li avete, i diritti civili, ora BASTAAA!!!) - la Philly e la Motown - Temptations, Supremes, James Brown, Marvin Gaye, Michael Jackson, Witney Houston, Rihanna, Beyonce,e la banda dei falsi neri Eminem, Anastasia, Amy Winehouse. Uscite dalla mia radio, per favore, in 20 anni di moda idiota mi avete reso bellissimo il suono della musica country, e per questo non vi perdonerò mai.
Veltroni- D'Alema - Franceschini - Letta - Letta - Letta - Letta - esci da questa lista Bindi che neanche volendo con la sinistra tu c'entri un cazzo - Boldrini , Renzi, Serracchiani e tutti i falsi giovani del PD (che è come dire i pinguini del Darfour) - Padre Nicola Vendola ("Voglio sposa"r"mi in chiesaaaa!!!")- Perino tu stai alla Valsusa come l'Ilva sta a Taranto - e tutti i 7,8,9,10 Partiti Comunisti che in comune hanno di essere completamente inutili.
Ok, ora mi sento un pò più leggero.
Senza scorie azotate e detriti storici.
Falqui, bastava la parola.
venerdì 28 giugno 2013
ALL YOU NEED IS YOU
Verranno a Dirti Come la Pensi: Tu Spara ad Altezza d'Uomo
Qualcuno vive nell'illusione che la normalità si faccia per legge.
Questo è stupido, ed è in malafede chi, pur sapendo come stanno le cose, per opportunità politica alimenta tale speranza.
Ma le leggi non creano cultura, semmai ostilità.
Quand'è stata l'ultima volta che avete attraversato sulle strisce...?
Appunto.
"Normalità" viene da "norma", ed è un concetto statistico, non di valore.
Normale vuol dire più frequente , non migliore, se non nell'invidia di chi è parte di una minoranza e vorrebbe essere maggioranza.
Lo scriveva Pierpaolo Pasolini, parlando dell'omosessualità, che è e sarà sempre oggetto di curiosità e di scherzo, perchè diversa, come il colore della pelle e la fede estranea,come l'essere albino o semplicemente straniero.
Nell'America di Obama i matrimoni misti sono ancora marginali come lo sono a parti inverse nelle nazioni africane, e lo saranno sino a che esisterà una prevalenza etnica, bianca o nera. L'omossesualità invece, riproducendosi nel tempo come una frazione minima di popolazione, sarà un'eccezione sempre e dovunque. Non c'è niente di male, tranne nella frustrazione di chi vorrebbe imporre la normalità per legge, come quell'intollerabile bambino che invocava la Signora Maestra per costringere gli altri al rispetto che lui non sapeva crearsi da solo. Nella vita è cresciuto lamentandosi dello Stato, della Chiesa e della Famiglia, e in generale di tutto tranne che del vero problema, cioè se stesso.
Perchè il punto è che la diversità è una costante universale proprio come la normalità,
e va accolta e vissuta come una possibilità da sfruttare per vivere al di fuori della massa, oltre i riti e le convenzioni. Altrimenti diventa solo una fonte di disagio e rancore, e quella possibilità viene sprecata.
La diversità è un valore. Etnica, religiosa, culturale, sessuale: è ciò che vi differenzia, vi crea difficoltà di adattamento e per questo solo fatto vi aiuta a pensare, a interrogarvi, a ridefinire voi stessi fuori dal coro, dal catechismo, dal cortile dell'omogeneità. E' assurdo costruirle intorno categorie , costruire barriere di identità per riunire i simili e contrapporsi ai diversi. Se diventi il nemico, la tua guerra è persa in partenza. Perciò scriveva Sandro Penna, poeta omosessuale amico di Pasolini:
"BEATO CHI E' DIVERSO / ESSENDO EGLI DIVERSO:
MA GUAI A CHI E' DIVERSO / ESSENDO EGLI NORMALE."
Siate chi siete, non ciò che siete.
Molti, troppi verranno a dirvi che cosa siete.
Mentono tutti, perchè non hanno vissuto la vostra vita.
Ma solo voi al mondo siete in grado chi sapere CHI siete.
Qualcosa di unico e irriproducibile, un miracolo termodinamico: il nulla che diventa un fiocco di neve, e per
quel breve momento brillerà di bellezza e di magia, per poi tornare al Mistero.
Ogni attimo di voi è l'Eternità.
Vi amo tutti, anche quelli che non incontrerò mai.
Soprattutto loro.
Janisch
lunedì 3 giugno 2013
RICORDAMI DI GUARDARE IL MARE
Norma Jeane si accese una Chesterfield, guardando le luci lontane ancora accese lungo il boulevard.
Le strade deserte accolsero il sospiro con cui emise il fumo nell'aria fredda del mattino: il fiocco di nuvola
azzurrina si distese verso l'orizzonte, e di lì a poco scomparve. La giovane la seguì con lo sguardo, reprimendo un brivido come se la scena le ricordasse qualcosa che la metteva a disagio.
- Mi scusi se glielo dico, ma le fa male - osservò Kovalsky, rispettosamente, appoggiato al cofano della
sua Pontiac verde del '57.
Lei fece spallucce e un mezzo sorriso triste, senza dire nulla. Uno degli aspetti positivi dell'essere morti è che i vizi non possono più farti del male. Il problema è che non provi neanche più le sensazioni, per cui puoi fumare un milione di pacchetti senza sentire il sapore, come stare all'alba di inizio aprile in mezzo alla campagna dell'Oregon in camicetta di lino e gonna corta senza patire il freddo.
- Possiamo andare - disse alla fine, a voce bassa.
- Credevo volesse vedere il sole che sorge...
- Non posso.
- Beh, se ha fretta di andare da qualche parte, io sono il taxista giusto - sogghignò lui, aprendo la portiera con la mano sia ferma che gentile di chi sa che un'automobile non è soltanto lamiera e cavi e benzina - proprio come una donna non è solo tette, trine e mascara.
Adrian Kovalsky , la Freccia dei 50 Stati, l'autista più veloce delle strade d'America, il cui nome evocava i passati guerrieri Cheyenne che cavalcavano nudi nel vento di tempesta delle praterie. Le Polizie avevano smesso da anni di cercare di raggiungerlo, anche perchè in fondo non aveva causato mai un solo incidente... e anzi, studiavano la sua guida come modello negli inseguimenti ai criminali.
- Dove la porto, adesso...?
- Verso Ovest. Allontaniamoci dal mattino, per favore.
- Nessun problema - rispose lui, facendola salire a bordo come un gentiluomo deve fare. - Io vado molto più forte del sole.
Il ruggito della Pontiac salì al cielo ancora scuro, e si mescolò alla voce graffiata dall'alcool di Tommy Waits, che mormorava " Sono in cerca dei fantasmi del Sabato sera..."
In nemmeno 40 minuti erano da Grant Pass a Crescent City, bruciando la 199 che costeggia il Redwood Park dopo essere scesa da Lone Mountain: il paesaggio oltre i finestrini era scorso come un bel quadro astratto, tutto verde e ocra e blu.
- Accidenti - era sfuggito alla bionda, in ammirazione.
- Sì, forse mi sono trattenuto un pò - si scusò Kovalsky. - E ho perso tempo guardandola due o tre volte nel retrovisore. Sa, è difficile non guardarla, con tutta la buona volontà.
- Grazie... Oh! C'è il mare! Rallenti, la prego...anzi no, si fermi solo un attimo. Per favore.
- Ehi, d'accordo.
I freni obbedirono come un muscolo fedele e l'auto scivolò descrivendo un arco sino a uno spiazzo panoramico nel senso di un tornante. L'Oceano Pacifico fermava la costa della California come un immenso semaforo di un azzurro profondo, sul cui bordo brevi fulmini bianchi segnavano lo sbattere della mareggiata sugli scogli e le secche davanti alla riva.
- Ricordami di guardare il mare...
- Come ha detto ?!
- No, è un ricordo. Una cosa che mi diceva la mia agente, una signora gentile che mi seguiva dappertutto...quando eravamo in viaggio, in treno o in aereo, mi raccomandava sempre di guardare a lungo le onde del mare . "Sono come noi", aggiungeva ogni tanto. A lei dava un senso di pace. Io non so...mi piace molto guardarlo a lungo, ma più che altro mi vengono delle domande senza risposta.
Lei che ne dice...?
- Io sono un uomo di terra. Ma mi capita spesso di guardare le nuvole, oltre il parabrezza, e immagino che stiano nel cielo come le onde nel mare. E allora sì...credo di capire che cosa intendeva la sua amica; anche se non sono sicuro riguardo al senso di pace.
- Si è fatto tardi - sussurrò Norma Jeane, quasi con un dolore esile nella voce. - Devo andare.
- D'accordo - fece Kovalsky, voltandosi verso l'abitacolo.
Ma lei era scomparsa, senza lasciare alcun altra traccia nell'aria albeggiante se non un lontano profumo di Chanel numero 5.
Adrian , però, aveva l'olfatto intasato da troppa benzina e olio combusto, e non sentì neppure quello.
Janisch
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