martedì 16 aprile 2013







BENVENUTI AL MEMORY MOTEL
Anche se siete sempre stati qui.


Ciao, ragazzi. Percorrete il viale e attenti a dove mettete i piedi, le luci non sono gran che e l'asfalto ha visto
giorni migliori. Poi, in fondo e poco a destra, c'è l'ingresso di servizio. Non è il caso di passare dalla porta principale, dato che siete qui solo per dare un'occhiata: le regole di ammissione per gli ospiti sono precise, e se anche aveste i requisiti... beh, c'è una clausola che non credo vi piacerebbe molto.Quindi, state all'occhio e cercate di non farvi notare in giro.
Non fate a caso agli schiamazzi che vengono dalla portineria: sarà la scenata quotidiana di Norma Desmond,
che ha scoperto di non avere più ghiaccio nel frigo-bar. Il signor Torrance ha una gran pazienza con lei, ma sospetto che un giorno o l'altro ci accorgeremo che la vecchia diva sarà sparita, mentre il roseto crescerà rigoglioso grazie a un nuovo fertilizzante nel terreno.
Il bar del salone centrale è ancora quasi deserto: devono essere tutti ancora alla presentazione dell'ultimo
libro di Truman Capote, che si teneva sul terrazzo del Solarium: è estate, immagino che la gente voglia rima-
nere fuori più possibile. Oltre la vetrata un piccolo comitato di accoglienza si è formato per dare il benvenuto a un nuovo arrivato dal Sudamerica , un generale rivoluzionario socialista : vedo in testa  Rosa Luxemburg , con Sartre che parla con quell'italiano, Calvino, reggendo una bottiglia di Chateau-Lafitte pronta per l'occasione. Vi direi di curiosare da lontano: se vi mettete in mezzo ai politici ne uscirete all'alba e con il mal di testa. 
I musicisti sono molto più divertenti, ma prendete il largo quando tirano fuori della polvere bianca. Là in fondo trovare Erroll Garner con Lionel Hampton che fanno coppia a poker contro John Lee Hooker e Cab Calloway. Perderanno, non so perchè ma i jazzisti lo fanno quasi sempre, mentre ci sono storie di bluesman che a carte battono il Diavolo.
Domani si terrà un vernissage all'aperto sulla spianata davanti al mare: la Chanel presenterà le collezioni d'Autunno, con le scenografie di Andy Warhol. L'anno scorso Janis Joplin ha fatto un casino quando ha scoperto che tutti i cocktail erano analcoolici, e si è presa a botte con Billie Holiday. Le ha prese, neanche a dirlo... Pare che le musiche saranno di Stockhausen, quindi nel caso portatevi dei cuscini molto morbidi.
Come dite...? Ah, le note di chitarra vengono dal primo piano: Woody Guthrie sta facendo sentire a Bob Altman un pezzo che vorrebbe mettesse nel suo prossimo film. Sì, è molto bello, forse un pò triste. Parla di un vecchio che ricorda  i suoi amori , uno per ogni colore della pelle... si intitola "My Only Rainbow" ; per il protagonista ho sentito parlare di Paul Newman, che con Bob ha già lavorato , e si diverte a recitare la parte dell'anziano nostalgico. Il mese scorso intanto ha sfasciato un'altra Mustang contro un olmo sul viale d'ingresso.
E' una magnifica serata, l'aria che viene dalla baia sa di sale e di sogni, e se seguite le luci e la musica di piano
arriverete ai gazebo della spiaggia, dove di sicuro c'è Gershwin che sta accompagnando qualche gag della banda del muto. Ieri c'erano Harold Lloyd e Harpo Marx, ed era una cosa da vedere. Abbot e Costello sono lì tutte le sere a prendere appunti: una volta che è passato Chaplin e ha rifatto con Ed Wood la gag di "chi gioca in prima base", giuro che li ho visti piangere.
Ah, quello. Le luci accese ai piani alti, subito sotto gli abbaini? Mi spiace, là non si può entrare. C'è una conferenza nella suite di Roosevelt, ed è chiusa al pubblico. I Presidenti sono riuniti a parlare del futuro del mondo - quell'altro, naturalmente. Non so bene chi sia con loro: so che hanno chiamato il reverendo King, un avvocato indiano - un signore piccolo con gli occhiali, sempre vestito di bianco, che tutti trattano come un ospite di riguardo e di cui non ricordo il  nome - e quello svedese dall'aria triste, Olaf Palme. Oggi avevano tutti l'aria preoccupata... ma vi dirò, capita spesso. Non credo risolveranno niente, ma è bello e conforta pensare che ci siano uomini che hanno a cuore le sorti dell'umanità, anche se l'umanità non pare condividere il loro impegno.
Ecco, questo è tutto. Più o meno. Ora vi lascio: andate e venite a vostro piacimento , è tutto a vostra disposizione. Ci sono stanze dove non potete entrare, ma troverete semplicemente la porta chiusa. Non fatevi strane idee: qui non siamo all' Overlook Hotel. E' solo che certi ospiti preferiscono non avere a che fare coi vivi, o addirittura non vogliono vedere nessuno e basta. Una volta Virginia Woolfe è rimasta chiusa in camera per quasi un mese, finchè la Bronte le è entrata dalla finestra e l'ha convinta a uscire di nuovo. Certi artisti hanno un carattere difficile. Altri...beh, possono essere pericolosi. Qualche tempo fa un batterista inglese di nome Bonham ha fatto a pezzi un'intera sala perchè secondo lui non aveva l'acustica giusta, e ha colpito con un candeliere due addetti che cercavano di fermarlo. Per non parlare di quello che non hanno fatto Hemingway e il Generale Patton quando in sala da pranzo se le sono date di santa ragione.
Questa è la mappa del Memory , disegnata dal signor Borges... quindi, attenti a non perdervi. Quando capita, può diventare un problema recuperarvi. Se desiderate, portate un quaderno per prendere appunti: lo fanno in molti, anche se non servirà più di tanto. Quasi tutti i ricordi andranno persi poco dopo il risveglio.
Non c'è modo per evitarlo, come è inutile nascondersi o chiudersi in qualche stanza: quando verrà il momento, ritornete indietro come tutti, in quel mondo laterale che crede di essere la Realtà. 
Ma non datevi pena... ritornerete più volte, ed ognuna di esse sarà come se fosse la prima.
E un giorno, forse, vi conteremo tra i nostri graditi ospiti, se abbastanza anime vi avranno ricordati abbastanza a lungo. Questo è il motivo del nostro nome, d'altra parte: siamo l'Albergo della Memoria.
 Qui le acque del tempo si fermano dinanzi ai nomi scritti nel nostro registro... almeno sino a che anch'essi sbiadiranno, coi secoli e coi ricordi delle generazioni ,  come tutto è destinato a fare  prima o poi. 
Ma questa, è un'altra storia.






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